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YoupalTubo

Una “squadra” di otto youtubers protagonisti di una serie di video sulle loro passioni

Si chiama YoupalTubo: un’iniziativa fatta dai giovani, per i giovani: otto ragazzi fra i 20 e i 28 anni che raccontano su YouTube le loro passioni, rivolgendosi ai loro coetanei, coinvolgendoli attraverso dei video in cui l’ironia è l’ingrediente principale.

Nei mesi scorsi l’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane ha lanciato in rete una “call” con l’obiettivo di trovare ragazzi che avessero voglia di raccontarsi e condividere i propri interessi, in friulano, ma non solo. Ne è nata una piccola “squadra” di youtubers. Un gruppo eterogeneo per capacità linguistica (non tutti, volutamente, sanno il friulano alla perfezione), età, passioni, impiego e luogo di provenienza (Fanna, Tolmezzo, Ragogna, Basiliano, Udine, Rizzolo, San Daniele del Friuli), ma che presto si è ben amalgamato ed è stato capace di creare rubriche divertenti per affrontare i temi più diversi.

Attraverso questo nuovo canale YouTube i ragazzi potranno informarsi e informare, imparare e insegnare, prendere o dare ispirazione, ciascuno con il proprio e personale stile! Sono infatti proprio loro che hanno scelto i temi da trattare, le modalità in cui farlo, per dare forma e struttura a un “luogo” nuovo che andrà a crescere settimana dopo settimana, rubrica dopo rubrica.

YouTube è senz’altro uno strumento che i nativi digitali utilizzano con una certa assiduità. Per questo l’ARLeF ha deciso di affiancare a quello istituzionale un altro canale fatto direttamente dai ragazzi, capaci di dialogare con i loro coevi usando il giusto tono e la necessaria leggerezza nel trattare tematiche di comune interesse. YoupalTubo vuole essere uno spazio aperto a tutti. Per chi il friulano lo sa bene e per chi lo “mastica” appena. Un luogo virtuale dove poter imparare e divertirsi, scoprire nuove cose sul Friuli, i friulani e il friulano, ma nel quale è possibile anche giocare. È quindi uno spazio alla portata di chiunque.

Cosa dicono i ragazzi di questa esperienza?

Fabio Valvason lo ritiene «un nuovo inizio per tenerci stretta la nostra cultura e soprattutto mostrare anche agli altri quanto è importante».
Dello stesso avviso anche Mattia Cantarutti e Federico Iob, nonostante non siano «i migliori a parlare friulano, l’abbiamo sempre ritenuta una lingua “di casa” ed è quindi molto importante riuscire a darle il giusto valore». Anche secondo Diego Scarsini «il friulano è un patrimonio, capirlo un onore e saperlo parlare una fortuna, che bisogna condividere». Soprattutto se si pensa che a farlo sono dei giovani, ovvero il «il futuro. Il friulano, infatti, ha bisogno (anche) dei giovani».
Per Davide Buccheri si tratta di «un’esperienza stimolante, dinamica e capace di unire tradizione e innovazione», ma anche «una bella opportunità per mostrare le bellezze e le diversità del Friuli e della nostra lingua», come ha ricordato Lucia Bello.
Un’iniziativa supportata anche dall’aiuto di professionisti che «permette di avere un prodotto qualitativamente elevato», ha precisato Federico Benedet, non nuovo a questo tipo di attività.
In chiusura Francesco Colombino ha detto di sapere «fin da subito che sarebbe stato un progetto importante e divertente, soprattutto per i compagni che ho trovato. Ad ogni modo, è sempre bello raccontare il proprio territorio, qualunque sia l’argomento, ma è ancor più interessante farlo in lingua friulana».

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